LA COXARTROSI (ARTROSI DELL’ANCA) – UN CASO CLINICO
In questo articolo, nel consueto stile Rieduca, il Dott. Maurizio Cancedda illlustrerà un caso clinico relativo all’artrosi dell’anca (coxartrosi).
Parleremo della Signora Lara, una giovane cinquantenne con un dolore all’anca destra, alla schiena e difficoltà nel cammino.
Cos’è la coxartrosi
Com’è noto l’artrosi dell’anca consiste in un’usura della cartilagine articolare che riveste la testa del femore e l’acetabolo del bacino.
Con il tempo i ‘danni’ si diffondono ai tessuti circostanti coinvolgendo ossa, muscoli e tessuti articolari collegati.
Come si manifesta
Si manifesta con dolore all’inguine, alla parte laterale del bacino (gran trocantere del femore), all’articolazione sacro-iliaca e talvolta si irradia al ginocchio.
Quali sono le cause
Le cause sono numerose; semplificando, possiamo riassumerle in:
– Familiarità
A questo riguardo il Prof Rovetta, un Reumatologo di grande esperienza clinica e scientifica, sosteneva tempo fa l’utilità di una diagnosi di predisposizione già in età evolutiva, in modo da organizzare la vita sportiva dei giovani tenendo conto di questa vulnerabilità strutturale.
– Sovrappeso
Il carico sulle articolazioni, come è intuibile, aumenta la possibilità di usura
– Età
In età età avanzata anche le articolazioni invecchiano, ma si può rallentare questo processo conservandole, già in età giovanile, con uno stile di vita adeguato
– Sovraccarico funzionale
può rovinare le articolazioni precocemente. numetosi, ad esempio, sono i casi di artrosi dovuti ad attività professionale o sportiva troppo intensa
Le cause
Nel caso di Lara, anche se in misura diversa, sono presenti tutte le cause citate, alle quali si aggiunge un lavoro sedentario e un ipotiroidismo che la predispone all’aumento di peso.
Come capita spesso, essendo l’artrosi diffusa a più articolazioni, Lara presenta anche problemi di schiena: anni fa è stata infatti operata di ernia discale con un residuo deficit al polpaccio della gamba sinistra che l’ha costretta a caricare e usurare maggiormente l’anca destra.
A causa della sua situazione, presenta una lieve zoppia quando carica sulla gamba destra.
L’orizzonte a lungo termine fa intravedere una protesi d’anca che, com’è noto, si tende a rimandare il più lontano possibile a causa della durata limitata delle protesi.
Per quest’ultimo motivo è sempre consigliato, finché possibile, un trattamento conservativo a base di rieducazione motoria, posturale e di riorganizzazione dello stile di vita (alimentazione, riduzione del sovraccarico e dei fattori di usura).
I test di valutazione
Ritornando a Lara la limitazione funzionale che si evidenzia dai test di valutazione iniziale riguardano la flessione, l’intra-rotazione e, in una certa misura, anche l’extra-rotazione; movimenti che ai gradi estremi risultano dolorosi.
Il programma di rieducazione
Il programma che abbiamo iniziato con Lara prevede:
l’ascolto del corpo e l’aumento della propriocezione;
- il rilassamento in scarico
- il controllo della tensione muscolare
- movimenti dell’articolazione rispettando la regola del non dolore;
- il miglioramento della spinta del piede e dell’appoggio con la lezione della spirale
- Successivamente, una volta migliorata la sintomatologia dolorosa, si passerà al rinforzo di tutta la muscolatura collegata all’anca
con la lezione delle Cosce marmoree
Il programma di rieducazione in acqua
Per fortuna Lara compensa la sua situazione clinica con la rieducazione motoria e posturale a secco, ma ancghe con il lavoro in acqua.
Al riguardo, infatti, le abbiamo consigliato la lezione in acqua ‘Le pinne dei pesci’ per muovere le anche in scarico a stile libero
e la lezione ‘La stella marina’ per muoverle anche a dorso
Autore
Dott. Maurizio Cancedda
Centro Rieduca® – Postura e Movimento
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